lunedì 21 novembre 2011

http://ragusaoggi.it/15794/pronto-soccorso-si-duplicazioni-di-servizi-no


Ospedali di Comiso e Scicli potenziamento senza campanilismi

PRONTO SOCCORSO SI DUPLICAZIONI DI SERVIZI NO



........"Non mi riferisco ai tempi “beati” della sanità di “quartiere” dove ad esempio nei tre ospedali di Ragusa c’erano cinque divisioni di ostetricia e ginecologia (potremmo anche darvi i nomi dei primari), ma ad altre situazioni per cosi dire anomale; come ad esempio  il servizio di urologia a Comiso con due posti letto in day hospital in un’area indistinta di chirurgia, una sorta di sede di attività ambulatoriale dove si effettuano tuttavia ricoveri ed interventi irrituali rispetto alla struttura be al tipo di lavoro che per esempio la divisione di Ragusa da cui "dipende" Comiso, è deputata a fare.".........................


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commento

L'articolo è firmato da Franco Portelli. 
Ottimo giornalista, ma sicuramente gli servono ulteriori informazioni sullo stato attuale della sanità iblea.
Il dr.Portelli ricorda sicuramente molto bene i tempi 'beati' della sanità ragusana, quando nei 'due' ( perchè tre?) ospedali cittadini ( il Civile e il Maria Paternò Arezzo) esistevano una sola divisione di ostetricia e ginecologia, un solo pronto soccorso al Civile, una sola divisione di Medicina, una sola divisione di Chirurgia, ecc.... e tutto funzionava bene. 
Non siamo poi così tanto lontani da tale periodo; mi riferisco agli anni che vanno dal 2000 al 2008, quando la razionalizzazione dei servizi si effettuava dopo aver valutato attentamente l'impatto sulla efficienza ed efficacia dell'offerta sanitaria alla popolazione. Si valutava, si decideva e si attuava.
Oggi si assiste alla prevalenza del decidere di non decidere, tanto se c'è necessità si può ricorrere alla 'Ragusa-Catania' !
Il pronto soccorso a Comiso ? 
E' stato fatto uno studio serio sull'eventuale soppressione ? 
L'urologia a Ragusa e a Comiso ? 
Nel 2008 ci fu una proposta di allocare la divisione di Urologia a Comiso....ma allora si parlò di tentativo di espropriazione nei confronti degli ospedali di Ragusa...alla luce di quanto sta succedendo oggi, forse sarebbe stata la decisione più razionale.
Perchè non affidare a dei tecnici 'esterni' la predisposizione di un piano di razionalizzazione dell'attività ospedaliera dell'ASP di Ragusa, utilizzando le risorse che in atto sono destinate a consulenze esterne per interventi sicuramente non tanto importanti come l'assistenza ai 
cittadini ( ad esempio : la realizzazione del museo della sanità ragusana)?

Da rifletterci su, caro dr.Portelli!









2 commenti:

  1. I "bei tempi" di cui parla Portelli, sono i tempi in cui c'erano le vacche grasse e si poteva spendere e spandere senza timore e a cuor leggero.Riconosco che la Tua gestione, Lillo, è stata oculata sotto moltissimi punti di vista e la spesa, tutto sommato ben razionalizzata. Molte unificazioni hanno avuto la loro ragion d'essere proprio nell'evitare il famos aforisma della "ambulanza nel proprio garage e l'ospedale dietro l'angolo". Non ce lo possiamo più permettere. Però era una Sanità(la tua dico) che funzionava e anche bene. Qualche ombra c'è stata(vissuta dal sottoscritto in prima persona) nel momento in cui a parità di "esperienza e titoli" non si valutarono altri "meriti". Perchè è pur vero che se l'anzianità non è un "TITOLO", pur tuttavia è regola e raziocinio che il più anziano, qualcosa in più saprà rispetto al più giovane(se nun è dduru comu l'uovu); ma è acqua passata e ne sono ormai fuori... anche dal...PANTORC!
    Ciò che non si vuol capire è che la razionalizzazione della spesa parte da un presupposto ERRATO, forse anche per te, Lillo, o forse lo sai e ancora non te ne rendi conto. Quella sanitaria, METTIAMOCELO BENE IN TESTA TUTTI, non è una spesa; E' UN INVESTIMENTO! Nel nostro futuro, nella nostra salute, nel nostro lavoro e in quello dei nostri figli.Dare salute significa dare lavoro a chi sta bene, significa impiegare menti e braccia e fantasia.
    E allora sentire alcuni DUCETTI, parlare (TUTTORA) DI SCIPPO all'Urologia Ragusana, quasi fosse una cosa privata(e spesso lo è) mi fa venire l'emicrania e la voglia di tornare a prendere il BUON PANTORC. Professionalità come quelle che attualmente sono messe "alla porta" o inginocchiate sui ceci per punizione; o COME LA MIA, che "ha smesso di godere del proprio lavoro" visto che "PICCIUTTIEDDU TRASII A 25 ANNI e PICCIUTTIEDDU M'INNIII A 60 ANNI e dunque alla fine ho deciso di andar via, NON SI DOVREBBE PERMETTERE DI ANDAR VIA. Dice un detto che "UN VECCHIO CHE MUORE è UNA BIBLIOTECA CHE BRUCIA". Il mio andar via è stato l'incendio doloso di una biblioteca che avrebbe potuto continuare a dare frutti e sapere a tanti giovani che di quei frutti avrebbero voluto e potuto mangiare. Ma troppi errori si fecero allora, sul sottoscritto e si continuarono a fare dall'ottobre 2009 in poi.
    Ecco perchè alla fine non mi divertivo più col mio lavoro.
    Dunque ben venga la Sanità di Calogero, razionale e "risparmiosa", ma senza CONSULENZE ESTERNE ... alla Mario Monti. Scecchi abbulari ne abbiamo visto tanti e le nostre peculiarità e professionalità le conosciamo. Non abbiamo bisogno degli Sharkosy che vengano a darci lezioni, abbiamo bisogno di ritrovare i nostri "VESPRI RAGUSANI". Via i Francesi dalle nostre terre, le nostre cose sappiamo gestirel bene tra di noi. Basta solo che lo vogliamo e smettiamo i panni dei ducetti col cistoscopio in mano.
    Salvo Figura

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