da 'Santacroceweb.com'
La sanità iblea non funziona, parola di cittadino. “Non esiste una struttura di assistenza sanitaria adeguata in provincia e me ne accorgo solo adesso che mi trovo nel momento del bisogno”. A dirlo un nostro concittadino, che avendo la necessità di usufruire di attrezzature sanitarie per un proprio caro a cui è stata ricnosciuta un invalidità del 100%, è incappato non solo nell’iter burocratico che, com’è risaputo, presuppone tempi d’attesa molto lunghi, ma soprattutto nella situazione attuale in cui pare che il sistema sanitario ibleo abbia subito una vera e propria paralisi. “Io sono uno dei tanti – dice – uno dei tanti cittadini che nel bisogno, si trovano dinanzi una porta chiusa, la porta di una struttura come quella sanitaria che dovrebbe garantire il diritto all’assistenza”. Ed aggiunge: “Concordo sulla verifica, da parte di chi di dovere, della veridicità delle mie richieste ma è inconcepibile che mi venga negato un servizio così importante. Invito qualsiasi cittadino a verificare quanto da me affermato: basta recarsi alla guardia medica o presso gli uffici di via Paestum a Ragusa”. “Mi hanno detto - continua – che non si sa quando sarà possibile ottenere l’adeguata assistenza, pare infatti che da quest’estate tutto si è fermato perché non è stata effettuata la gara d’appalto per la selezione del fornitore che facesse pervenire una sedie a rotelle. Ciò ha comportato lo stato di fermo in cui versa il nostro sistema sanitario”. “Mi appello dunque alla classe dirigente iblea, ma in particolar modo a quella santacrocese: il diritto all’assistenza è un diritto di tutti che non può e non deve mai essere negato a nessuno”. Un altro appello giunge infine alla classe medica, un appello ad esercitare il proprio lavoro con professionalità e senza tralasciare nessun particolare, pur piccolo che esso sia.
Francesca Bocchieri