DIRIGENTI ESTERNI, IN AZIONE LA PROCURA. INDAGATI LOMBARDO E MASSIMO RUSSO.
Da La Repubblica – 1 marzo 2011
Dirigenti esterni, in azione la Procura. Indagati Lombardo e Massimo Russo.
I magistrati palermitani hanno aperto l’inchiesta su input della Corte dei conti. E ipotizzano l’abuso di ufficio
Le nomine dei dirigenti generali esterni all’amministrazione regionale sono già da mesi un caso. Che è finito persino all’attenzione della Corte costituzionale, su ricorso della presidenza del Consiglio dei ministri. «Sono state fatte assunzioni esterne oltre il limite del dieci per cento previsto dalla legge nazionale», ha bacchettato il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. Il governatore Lombardo ha replicato con altrettanta fermezza: «È in corso un attacco politico da Roma». Ma da qualche tempo le nomine dei superburocrati esterni non sono più solo un caso politico. L’istruttoria preliminare avviata dalla Procura della Corte dei conti, che sta vagliando l’ipotesi di un danno erariale, è stata trasmessa di recente alla Procura della Repubblica. Il nuovo fascicolo ha già un’ipotesi di reato ben precisa da verificare: l’ abuso d’ufficio, per due nomine in particolare, quella di Romeo Palma (al l’ufficio legislativo e legale) e quella di Maurizio Guizzardi (alla sanità). Nel registro degli indagati sono stati iscritti il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l’assessore alla Salute, Massimo Russo. Dopo l’invio del dossier da parte della Corte dei conti è quasi un atto dovuto, ma l’indagine non si presenta affatto semplice, anche per le implicazioni giuridiche al vaglio della Consulta. Di certo, è la prima volta che i nomi del governatore Lombardo e dell’assessore Russo finiscono nel registro degli indagati della Procura di Palermo. Per Russo una prima volta davvero inedita, visto che per anni è stato uno dei magistrati di punta della Direzione distrettuale antimafia. L’inchiesta è condotta dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Maria Forti, che fanno parte del pool “reati contro la pubblica amministrazione”. Ieri pomeriggio in Procura è stato convocato come testimone il professore Giovanni Pitruzzella: al costituzionalista la giunta Lombardo aveva chiesto un parere su nove nomine di dirigenti regionali esterni. Era il maggio dell’anno scorso. Il verdetto fu netto: «Bisogna revocare gli incarichi dei dirigenti esterni», affermava il parere espresso da Pitruzzella. E anche i “saggi” dell’amministrazione investiti del caso, il segretario generale Enzo Emanuale e il capo del Personale Giovanni Bologna, erano della stessa idea. Venivano sottolineati diversi vizi nelle procedure di designazione dei manager esterni: anzitutto la mancata ricerca fra gli oltre duemila dirigenti interni di professionalità di uguale valore, così come prevede la legge Brunetta. Alla fine il governo aveva confermato il contratto di dirigente esterno solo a Guizzarci e Palma, poi anche a Salvatore Barbagallo (all’Agricoltura) e a Gian Maria Sparma (alla Pesca). Per i primi tre era arrivato «l’apprezzamento» dei saggi per il loro curriculum. Adesso la Procura vuole andare a fondo alla vicenda delle nomine esterne: la Regione detiene già il record nazionale dei dirigenti (2.111, ovvero uno ogni 5,6 dipendenti). In Lombardia ce ne sono 300, uno ogni dodici impiegati. Nell’amministrazione statale il rapporto è di uno a cinquanta. Il sindacato dei dirigenti regionali ha già promesso battaglia, e al Tar si discuteranno presto decine di ricorsi contro la decisione di ricorrere ai superburocrati esterni.
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commento
lascio il commento all'immagine....
Perchè solo l'immagine? Siamo anche noi(io) stranito da quanto sento e ascolto.E' vero, non si sa più cosa pensare. Il concetto di morale in Italia è cambiato da quando le cosce delle Kessler furono sdoganate dalle calze 300mila denari a quelle del tutto trasparenti. E oramai perizoma e costumi succinti non scandalizzano più nessuno. Come pure il turpiloquio dei talk show. Forse i nostri governanti, a tutti i livelli, stanno cercando di educarci a nuovi modelli di onestà, dove l'interesse privato, le leggi truffaldine, gli incarichi "clandestini" sono da "Lorsignori" considerati come le cosce delle Kessler: roba vecchia, da sdoganare e per molto meno di 300mila denari.Non meravigliarti dunque Lillo caro se uno dei prossimi giorni vedrai i due "inquisiti" in collant e piume di boa. Rischi che ti venga detto che sei antiquato.
RispondiEliminaPuò anche succedere......data l'onnipotenza e l'onniscienza dei nostri bravi ragazzi...!!!
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