http://www.ilgiornalediragusa.it/rubriche/72-lospite/43769-addetto-stampa-allasp-7-di-ragusa-paolo-oddo-torna-a-fare-il-tecnico-radiologo.html
Ribaltata in toto la sentenza di primo grado
Addetto stampa all'Asp 7 di Ragusa
Paolo Oddo torna a fare il tecnico radiologo
..........."Il giornalista Paolo Oddo manda una lettera aperta alle redazioni dei giornali per raccontare la sua vicenda professionale che lo vede come controparte con l'Azienda Sanitaria Provinciale,..............."..............
............"In 38 anni di lavoro nel mondo della sanità iblea ne ho viste di tutti i colori e mai è mancata la presenza della politica nella gestione della sanità, ma nell’ultimo triennio il fenomeno ha avuto un’accelerazione impressionante. Posso appena accennare al disagio personale nel vedere, anche in insospettabili e stimati professionisti, improvvise conversioni, sconcertanti (e, a volte, ributtanti) cambi di casacca, spine dorsali elastiche messe in vendita, dopo ore passate in anticamere rese sdrucciolevoli dalla saliva, per una poltrona, una seggiola, uno strapuntino, uno sgabello. Questo accade perché in un mondo dove si snoda una catena di nominati, dai manager (o commissari più o meno straordinari) ai direttori sanitari e amministrativi, dai primari ai caposala, la cui scelta è puramente discrezionale, i criteri di selezione diventano necessariamente soggettivi, quindi basati sull’opinione del nominante, spesso dopo accurate garanzie sull’opinione del nominando."...........
.............."Rimane però la certezza che qualunque (sottolineo qualunque) sia il risultato delle prossime elezioni regionali, avrà pur sempre la conseguenza e il merito di sostituire questa classe dirigente con una migliore, solo perché diversa."
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commento
L'amarezza che si evidenzia nei vari passaggi della lettera di Paolo Oddo è la testimonianza diretta del disagio motivazionale che ha investito come un ciclone la sanità iblea dal 1 settembre 2009 ad oggi.
Purtroppo, caro Paolo, la 'corte' del manager di turno è composta da tutti questi 'personaggi' che hai brillantemente descritto nella tua lettera.
Era anche così durante il mio mandato di manager nell'Azienda Ospedaliera di Ragusa : l'abilità, se così si può etichettare, del manager risiede proprio nell'individuare in tempo utile a quale categoria ciascuno di loro appartiene, così come scrive Sciascia ne 'Il giorno della civetta'.
...."quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi... E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito... E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre..".
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