mercoledì 19 gennaio 2011

da www.ilgiornalediragusa.it

Dopo il caso Civello

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di Felicia Rinzo   
Lunedì 17 Gennaio 2011 - 10:34
Ragusa - “La notizia di questi giorni che ha scosso 
non poco la comunità ragusana ed in modo particolare 
la sanità ci lascia a dir poco sgomenti, sia come 
associazione che difende i diritti dei consumatori  
sia come comuni cittadini; tutti noi siamo utenti del 
servizio sanitario e notizie del genere non ci confortano, 
bensì contribuiscono a creare un sentimento di confusione 
e sfiducia su tutta la “cosa pubblica” che, al contrario, 
dovrebbe dare certezza e sicurezza ed essere nostra garante.

Non intendiamo fare alcun commento sull’accaduto e 
 neanche processare nessuno - dice Gianni Cerruto, presidente 
di Adiconsum - ci sono altri organi e istituzioni deputati a fare ciò, 
allo stesso modo siamo però convinti, e lo diciamo con 
fermezza, che a fronte di episodi e comportamenti del genere, 
c’è una grandissima maggioranza di operatori della sanità, 
ad iniziare dai medici per finire a tutto il personale paramedico, 
 che svolge il proprio lavoro con assoluta dedizione e 
professionalità. Abbiamo anche scelto - continua Cerruto - di 
far sentire la nostra voce a qualche giorno di distanza dall’episodio, 
a riflettori spenti, in quanto non vogliamo, come ho già detto, 
fare processi, ma interrogarci per capire “alcune cose” sulla 
sanità a Ragusa. A tal proposito nei prossimi giorni chiederemo 
un incontro formale al direttore generale dell’ASP per fare il punto 
sulla situazione e per cercare di trovare delle risposte alle tante 
domande che noi tutti ci poniamo. La nostra associazione 
– conclude Cerruto – per la caratteristica che ci contraddistingue 
si dichiara disponibile ad assistere legalmente chiunque volesse 
costituirsi parte civile nel procedimento penale contro i 
responsabili di tali reati”.

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                   Il mio commento
Anche su Ragusa si abbatte il ciclone 
della ‘Malasanità’  ?



Non avrei voluto mai scrivere un commento per il mio blog 
che riportasse questo titolo.
I fatti che in questi giorni sono stati portati all’attenzione 
della pubblica opinione dalle varie conferenze stampa  
( NAS, ASP, Sindacati Medici, ecc.) e dai comunicati di 
varie Associazioni, come Adiconsum,  mi spingono a 
scrivere su questo argomento.
Da medico, innanzitutto, e, poi, da ex amministratore 
della non più esistente Azienda Ospedaliera di Ragusa 
sono profondamente amareggiato per ciò che è venuto 
fuori dalle indagini dei NAS.
Il garantismo voluto dalla nostra Costituzione porta 
a considerare il Prof.Civello sempre come un presunto 
innocente  fino a che la Magistratura, attraverso i suoi 
vari gradi di giudizio, non formula il verdetto finale.
onostante ciò tutti i titoli dei quotidiani isolani e 


nazionali hanno continuato a sbattere il ‘mostro’ in 
prima pagina e con titoli che sicuramente lasciano il segno.
Non voglio mettere in dubbio il lavoro professionalmente 
serio e scrupoloso portato avanti dai NAS, ma se tra 
qualche tempo dovesse poi spuntare qualcosa di 'diverso', 
chi potrà mai togliere al professionista lo sporco che 
gli si è riversato addosso?
Quando decisi di affidare al Prof. Civello, direttore di uno 
dei reparti di Chirurgia Generale del Policlinico Gemelli 
di Roma, la direzione della Struttura Complessa di Chirurgia 
Generale dell’Ospedale Civile di Ragusa ho tenuto conto 
del suo curriculum e della sua manifesta volontà di far fare 
un salto di qualità alla chirurgia ragusana, data la sua non 
indifferente esperienza maturata in tanti anni in una 
struttura di eccellenza come il Policlinico Gemelli.
In effetti, dopo il suo insediamento, il flusso dei pazienti 
verso la chirurgia generale iniziò ad aumentare in modo 
considerevole e, soprattutto, la tipologia delle patologie 
trattate cominciò ad avere un ‘peso’ più rilevante.
Pazienti provenienti da tutta la provincia, da province 
limitrofe e, addirittura, anche da fuori Sicilia : questi i 
dati che mensilmente pervenivano alla mia attenzione.
Nessuna segnalazione scritta sia firmata che ‘anonima’ mi 
fu recapitata dal maggio 2008, data di inizio attività del 
Prof. Civello, all’agosto 2009, data della mia cessazione 
dall’incarico di Direttore Generale, in merito ai fatti emersi 
dall’indagine.
Quanto successo sicuramente può provocare un impatto
negativo sulla pubblica opinione, a meno che la magistratura
proceda speditamente facendo rapidamente chiarezza su tutto.
Me lo auguro ( e sicuramente se lo augurano tutti i cittadini
iblei !) , in modo che il lavoro di tutti gli operatori sanitari
della nostra provincia possa continuare sereno e con
la solita dedizione, così come è stato da sempre !
Una sanità di qualità come la nostra non può essere
trascinata dal vortice di un ciclone perchè le sue 
radici sono solide e ben piantate.












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