venerdì 28 gennaio 2011

Risposta alla nota del manager dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa datata 22.01.2011

Agli Organi d’informazione
Sede

La nota trasmessa dall’attuale manager dell’Azienda Sanitaria Provinciale agli organi d’informazione mi costringe a intervenire nel merito di talune affermazioni che, certamente non in malafede, sono contenute in essa.
Non m’interessano le polemiche ‘politiche’, poiché spetta ad altri affrontarle, ma la polemica che il manager vuole portare avanti nei confronti delle amministrazioni che nel recente passato hanno gestito la sanità ragusana ha bisogno di una risposta non polemica, ma allo stesso tempo esaustiva, da parte mia.
Il manager scrive di gestione ‘libera’ e gestione ‘ vincolata’, forse dimenticando che il cosiddetto piano di rientro è iniziato – con i suoi vincoli – proprio quando la sanità era amministrata dai suoi predecessori  (2007) e che molto si deve proprio a essi  se,  nell’arco di alcuni mesi,  il costo dei servizi sanitari si è ridotto di molto senza creare particolari inefficienze e disservizi.
Dimentica, altresì, che l’autonomia della gestione fissata dalla legge esisteva ed esiste ancora oggi, salvo che gli attuali manager, nel frattempo, non siano diventati dei fantocci che si muovono eseguendo solo gli ordini provenienti da Palermo o Catania.
Nell’Azienda Ospedaliera ‘Civile-M.P.Arezzo’ , che ho avuto l’onore e l’onere di dirigere fino al 31 agosto 2009, nessuna spesa incontrollata o assenza di tetti finanziari o scarsa attenzione al rapporto costo/benefici: le relazioni annuali del Collegio dei Sindaci e le approvazioni della Corte dei Conti testimoniano queste mie affermazioni.
È evidente che posso rendere conto soltanto di quanto è stato fatto nell'Azienda Ospedaliera.
 Equiparare in talune affermazioni le due Aziende sanitarie già esistenti in provincia dimostra forse come ‘di tutta l’erba si vuol fare un fascio’: l’attuale manager dovrebbe, a mio parere, essere più chiaro nell’attribuire i comportamenti anomali, sempre che ci siano stati!
Il ’tirare avanti’,  ‘ l’iperfetazione di personale ‘, ‘ l’assenza di percorsi e procedure ben delineati  ‘ - come scrive l’attuale manager – non sono mai appartenute all’Azienda Ospedaliera di Ragusa.
C’è da chiedersi:
Si è ‘tirato avanti’ realizzando le seguenti opere?
-          Richiesta e ottenimento del finanziamento per la costruzione del Nuovo Ospedale di Ragusa, atteso da ben diciannove anni dalla comunità iblea;
-          Espletamento della gara, appalto e consegna dei lavori per il Nuovo Ospedale, riavvio dei lavori dopo il fermo durante il periodo commissariale, avvio dei tavoli tecnici con gli enti istituzionali per la definizione delle infrastrutture legate al nuovo ospedale, emanazione dei bandi di gara per la vendita dei terreni di proprietà dell’Azienda per integrare il finanziamento del Ministero della Salute e contestuale richiesta alla Regione per l’autorizzazione a contrarre un mutuo in caso di ritardo nella vendita dei terreni;
-          Progettazione, espletamento della gara, appalto e consegna dei lavori per la costruzione della nuova Radioterapia comprensiva delle nuove apparecchiature;
-          Progettazione, appalto e realizzazione del parcheggio per l’ospedale M.P.Arezzo;
-          Appalto e realizzazione dei lavori per il nuovo Dipartimento Oncologico;
-          Appalto e realizzazione dei lavori per il piazzale interno dell’Ospedale Civile;
-          Manutenzione straordinaria e pitturazione dei reparti dei due ospedali di Ragusa;
-          Acquisto di nuove apparecchiature – RMN, TAC, Ecografi, Ecocardiografi, Ecc.;
-          Completamento e avvio della cardiologia interventistica;
-          Ristrutturazione dell’ex laboratorio analisi del Civile per il nuovo laboratorio analisi;
-          Completamento del nuovo gruppo operatorio centralizzato di chirurgia del Civile;
-          Completamento impianto antincendio degli ospedali;
-          Ristrutturazione locali ex oncologia per il nuovo reparto di Ortopedia del Civile;
-          Realizzazione impianto di distribuzione gas medicali;
-           Ristrutturazione locali ex medicina per il nuovo reparto di Pediatria del M.P.Arezzo;
-          Indagini sul calcestruzzo utilizzato per il nuovo Ospedale.
-          ecc. ecc.

Si è fatta ‘iperfetazione’ ( ..significa sicuramente ‘aggiunta superflua’) ?
se
-          i lavoratori ‘precari’, già in servizio quando ho iniziato alla fine del 2002 a dirigere l’Azienda Ospedaliera, sono aumentati soltanto di alcune unità, sempre dopo regolare autorizzazione degli organi istituzionalmente preposti;
-          si è normalizzata la posizione di alcuni lavoratori ‘precari’
-          si è avviata la procedura per normalizzare tutto il resto dei lavoratori ‘precari’ , purtroppo senza alcun esito per il blocco da parte della Regione;
-          nonostante le limitazioni delle leggi finanziarie a partire dal 2003 e del piano di rientro a partire dal 2007, sono entrate in Azienda n.244 nuove unità con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per cui al 30 giugno 2009 il personale in servizio era di n.876 unità a tempo indeterminato a fronte di n.1135 unità previste dalla dotazione organica;
-          sono stati applicati senza alcun ritardo tutti i CCNL per le progressioni verticali, le progressioni orizzontali, gli incarichi professional, le posizioni organizzative e i coordinamenti.


C’è stata ‘assenza di percorsi e procedure ben allineati’ nonostante ciò che si è attivato?

-          l’Atto Aziendale e il relativo Regolamento di organizzazione e funzionamento già nel 2004, tra i primi approvati dall’Assessorato Regionale alla Sanità;
-          l’inclusione nell’elenco delle strutture sanitarie pre-accreditate della Regione;
-          il Centro Unico Prenotazioni dal 2004;
-          un sistema di monitoraggio interno sui rischi e sulle misure di prevenzione e protezione;
-          l’aggiornamento periodico del Documento di Valutazione dei Rischi;
-          le procedure per la prevenzione del rischio incendio;
-          l’adozione del Codice Etico;
-          le procedure per ottenere la Certificazione Europea di Immunogenetica da parte dell’EFI;
-          il sistema Securblood nel contesto del SIMT dell’Azienda Ospedaliera;
-          la procedura ‘RAO’ per la gestione delle liste d’attesa in raccordo con l’azienda territoriale;
-          le procedure dei PDT – percorsi diagnostico-terapeutici- tra l’azienda ospedaliera e l’azienda territoriale;
-          il Servizio di Risk Management;
-          il Servizio di Ingegneria Clinica;
-          il Regolamento per l’Attività Libero Professionale Intramuraria;
-          il Comitato Etico;
-          il Comitato per la verifica dell’Attività Libero Professionale;
-          il Comitato per il Buon Uso del Sangue;
-          ecc. ecc.



Non credo proprio che la situazione esistente al 31 Agosto 2009 nell'Azienda Ospedaliera di Ragusa fosse ‘al limite del caos’ !
I fatti dimostrano proprio il contrario.
C’è da chiedersi invece cosa ne è venuto fuori da quest’accorpamento dovuto a una Legge di Riforma inappropriata ed essa stessa, invece, apportatrice di caos.
Reparti che sono accorpati senza alcun nesso logico, ospedali che sono ridotti a fantomatiche case della salute, personale demotivato, controlli quasi inesistenti, calo dell’indice di efficacia.
Nonostante ciò l’attuale manager è stato già valutato positivamente dall’Assessorato Regionale alla Salute per i primi quattro mesi del suo mandato (settembre-dicembre 2009) con l’erogazione dell’incentivo per il raggiungimento degli obiettivi (ma quali ? – chiede l’On.le Barba gallo del Pd in un’interrogazione a risposta scritta nei confronti dell’Assessore Russo-), mentre i suoi predecessori aspettano di essere ancora valutati dal 2004 all’agosto 2009.
L’attuale manager chiede nella sua nota di ‘fare un piccolo passo indietro’ per poi ‘preparare con questo la rimonta’: ci si chiede, ma indietro partendo da dove ? o forse vuole indietreggiare per riprendere fiato e scattare in avanti, ma verso dove?
Non credo che la nostra gente sia stata imbrogliata da chi ha gestito la sanità fino ad agosto del 2009 ; non si può scrivere ‘..il patto che abbiamo stretto con i cittadini..si pone come l’obiettivo fondamentale di dare risposte senza imbrogliare’, senza riflettere almeno un attimo o senza chiedere informazioni su ciò che è stato fatto per i cittadini e detto con estrema franchezza alla nostra comunità.
‘ Non fare le cose pensando che niente e nessuno verrà dopo di noi ‘– dice l’attuale manager – ma forse non ha letto quanto da me scritto, nell’agosto 2009, a pagina sei dell’opuscolo ‘ L’Ospedale che c’è ‘ :” La Direzione strategica della nuova azienda dovrà tener conto di quanto ereditato dalle due aziende accorpate, per cui mi auguro….possa essere utilizzato …per azioni e opere che ancora devono essere portate a termine nell’interesse della collettività della provincia di Ragusa”.
Non è stato mai mio costume, in qualsiasi ruolo professionale, istituzionale o politico ricoperto, pensare di essere il detentore dell’infallibilità e dell’immortalità; ho cercato invece di agire, in ogni momento, per mettere un piccolo tassello nella grande costruzione di una società a misura d’uomo.
Mi auguro pertanto che anche l’attuale manager possa pensarla così, anche perché il tempo passa inesorabile e già metà dell’attuale incarico triennale è alle sue spalle.

28.01.2011

                                                                              Termini Calogero





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