Modica - Sono dovuti intervenire i carabinieri stamattina all’ospedale Maggiore di Modica per tenere a bada la rabbia di alcuni degenti, che avevano programmato un intervento al reparto di otorino e che invece hanno visto cancellata l’operazione sulla scorta, sembra, di una disposizione amministrativa emanata dalla direzione generale provinciale venerdì pomeriggio. In sostanza, nel quadro del risparmio della spesa sanitaria, la disposizione, per quel che è dato sapere, avrebbe nei fatti cancellato la reperibilità medica in reparto e, dunque, determinato la cancellazione degli interventi chirurgici. Notizie che difettano al momento dell’ufficialità. Fatto sta che stamattina, la gente si è spazientita; prima se l’è presa con i medici che hanno spiegato come era impossibile procedere con gli interventi senza mettere a rischio la salute stessa dei degenti; poi le invettive sono partite in direzione dei vertici amministrativi dell’ospedale Maggiore, che altro non hanno potuto fare se non allargare le braccia di fronte al dovere di applicare disposizione superiori; infine sono arrivati i carabinieri per sedare gli animi, acquisire le documentazioni necessarie e produrli all’autorità giudiziaria che dovrà decidere se agire o meno. Bocche cucite, per il momento sulla spiegazione di quanto successo. I primi ad intervenire sono le forze politiche. Di “preoccupazione”, parla Roberto Ammatuna del Pd, che scrive “come l’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria del Maggiore è costretta a svolgere un’attività ridotta, limitata soltanto alle urgenze e alle prestazioni ambulatoriali antimeridiane, a causa del rinnovo soltanto parziale, limitato ad un mese, dell’incarico a due medici assegnati all’Unità Operativa”.
da |
Nessun commento:
Posta un commento