Il programma televisivo ‘Sotto la lente’ dedicato alla “Sanità malata”, condotto egregiamente da Giovanni Lucifora su E20Sicilia, ha dimostrato in modo chiaro e senza equivoci come l’interesse di tutte le fasce sociali sia notevolmente elevato su questa tema.
La qualità percepita (e parecchio !) dalla gente risente molto della possibilità di ottenere risposte semplici e immediate sui bisogni espressi (quando e dove e come poter essere visitato ?... poter eseguire una prestazione diagnostica?... poter essere ricoverato?...).
Le risposte fornite all’intervistatrice hanno evidenziato le mancanze ancora esistenti nei servizi chiamati ‘di frontiera’: centro unificato di prenotazione (CUP), accettazione, pronto soccorso….
Su questi servizi occorre lavorare parecchio.
Un suggerimento per il conduttore della trasmissione: perché non chiedere alla gente quale tipo di assistenza si aspetta di trovare nei nostri ospedali e se preferisce ancora oggi avere un ‘ospedale tuttofare accanto alla porta di casa’ o un ospedale –anche distante da cinque a venti chilometri – dove trovare il massimo della qualità e della professionalità.
E voi cosa ne pensate ?
L'ambulanza in garage e l'ospedale dietro l'angolo. Questo è quanto vorrebbe ciascuno di noi. la luna nel pozzo, cari cittadini, non la si può avere e ne sa qualcosa il Signor Presidente degli USA OBAMA, che per una riforma sanitaria s'è giocato le lezioni di medio termine. Lo sanno anche i nostri politici che promettono, promettono e non fanno. La Sanità costa e costa molto(NON TROPPO,come vorrebbero farci credere) .La domanda di salute cresce col crescere delle offerte sempre migliori che ci vengono proposte e alle quali nessuno vuole rinunciare. e allora MEGLIO un bell'OSPEDALE, nuovo, "ricco" e funzionale, di mille bugigattoli senza risorse, con pochi medici demotivati(a volte anche poco bravi).
RispondiEliminaE soprattutto meglio il giorno in cui in Italia si uscirà dalla cultura che l'OSPEDALE è un COSTO e si entrerà in quello in cui si capisca finalmente che è UNA RISORSA. E' una equazione matemartica semplicissima: OPERAIO IN SALUTE=OSPEDALE CHE FUNZIONA=DITTA CHE NON PERDE GIORNATE=INTROITI SICURI PER LA DITTA. E ho volutamente tralasciato il LATO UMANO DELLA QUESTIONE.
LA LOGICA
RispondiEliminaUna domandina di logica semplice semplice. Stamattina mi è stata notificata una direttiva del Manager,riguardante i "riposi compensativi", quei riposi cioè che il Dirigente(CHE PAROLONA!!!) prende, dopo aver accumulato un minimo di 6,20' ore, pari cioè a una giornata di riposo. Queste ore, scaturiscono, minuto dopo minuto, nel corso del mese o dei mesi, quando si supera l'orario normale, vuoi per un riposo non goduto, vuoi perchè quella settimana hai sforato fino a 52 ore(come spessissimo capita), vuoi perchè, ED è LA COSA PIù ECLATANTE, col tuo lavoro di MEDICO(non di impiegato del catasto... con tutto il rispetto!)hai un paziente con la pancia aperta o addormentato, o traumatizzato grave e NON puoi dire: SIGNORI SCUSATE, HO SUPERATO LE ORE CONTRATTUALI, DEVO ANDARE VIA!
Ecco allora che accumuli, minuti, ore, giorni in più. EBBENE, DA OGGI O DA IERI IN POI, quelle ore, le mettiamo in salamoia, come le belle e verdi olive di questi giorni, PERCHè I DIRIGENTI NON POSSONO RECUPERARE IN QUESTO MODO I RIPOSI.
Quando però andiamo SOTTO CON LE ORE, anche qui, minuto dopo minuto,settimana dopo settimana, ALLORA L'AMMINISTRAZIONE CI INGIUNGE IL RECUPERO IMMEDIATO, ENTROM IL MESE SUCCESSIVO, pena il...etc...etc.
DOMANDA DI LOGICA: E' logico secondo voi?
PONGO LA DOMANDA. ASPETTO LA RISPOSTA E mi ESIMO DA CRITICHE O COMMENTI, dice il BUON CICERUACCHIO che "Son tempi oscuri..."
Sarebbe opportuno che qualcuno del settore affari del personale dell'ASP di Ragusa rispondesse a Salvo ! Ma credo che in questo momento pochi hanno la volontà di essere 'leoni' !!!!
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